Rizzolo
La Chiesa parrocchiale di Rizzolo, ben visibile al centro dell'abitato caratterizzato da case tipiche dell'ambiente rurale paesano, è stata costruita tra il 1855 e il 1865 su progetto di Andrea Scala, noto ingegnere-architetto di Udine, autore anche del progetto della Chiesa di Mortegliano.
La peculiarità dello stile neogotico della Chiesa è ben riconoscibile già all'esterno, osservando i prospetti, che presentano archi e archetti a sesto acuto in cotto, in contrasto con l'intonaco bianco delle pareti.
L'edificio è sopraelevato rispetto alla strada e un'ampia gradinata permette l'accesso al portale d'ingresso, collocato sul prospetto principale a capanna, orientato a ponente e scandito da quattro lesene con decorazioni in cotto a vista, cornice sommitale e pinnacoli.
Due alte e strette monofore a sesto acuto, sono presenti ai lati del portale. Sopra a quest'ultimo si nota il grande rosone centrale, con loggia sottostante, mentre nel punto più elevato vediamo un'alta croce in ferro battuto, realizzata dal compaesano fabbro Pietro Sbuelz nel 1865.
Le due facciate laterali sono anch'esse scandite da lesene e ospitano un rosone ciascuna nella parte alta.
Un secondo ingresso, sempre sopraelevato, si trova sulla facciata a sud.
Il campanile spicca per altezza e stile, addossato all'abside della chiesa, con fusto dotato di feritoie, paraste verticali, cornici di demarcazione orizzontali e quadranti dell'orologio. La cella campanaria presenta eleganti bifore neogotiche ad arco trilobato.
Conclude il campanile un tamburo a pianta ottagonale, sormontato da una copertura piana con guglie agli angoli. La cuspide piramidale termina con una croce metallica in ferro battuto.
La costruzione del campanile, iniziata a fine ‘800 con lo scavo delle fondamenta e di parte dello zoccolo, ha subito un rallentamento ricordato anche da un’epigrafe sul lato sud della torre:
POST DIVERSA FRUSTRA COLLOCATA CONSILIA / PER ANNOS FERE XL / INFECUNDAMQUE LUCTAM / PER ANNOS XV / VIRILI AUDENTIA / HODIE IV KALEND. OCTOBRIS / MCMXIV / TANDEM A FUNDAMENTIS / FAUSTE SURREXI HIC.
Dopo diversi progetti posti invano a confronto per quasi 40 anni e dopo una inutile lotta per 15 anni con virile arditezza oggi 4 giorni alle Kalende di Ottobre ( 28 settembre) 1914 infine dalle fondamenta sono qui sorto felicemente.
L'interno della Chiesa è ad aula unica, con presbiterio ad abside centrale aggettante.
Le pareti dell'aula sono scandite da sei lesene e da un cornicione a correre. Il soffitto è a cassettoni, mentre la pavimentazione è a mattonelle di marmo bianche e rosse disposte a losanghe.
Ciò che più colpisce dell'interno della Chiesa è senza dubbio l'area sopraelevata del presbiterio, interamente affrescato.
Vi si accede grazie ad un'ampia scalinata centrale a sette gradini. Mentre nella parte destra, una seconda scalinata a discesa, conduce verso gli ambienti sottostanti della cripta e della sacrestia.
Il presbiterio è rettangolare e tripartito da quattro grandi colonne su base ottagonale, che sorreggono il soffitto a volte a crociera.
L'aspetto attuale differisce da quello ottocentesco per due ragioni: la trasformazione del soffitto in seguito ai danni del terremoto del 1976 e il pregevole ciclo di affreschi realizzato dall'artista Renzo Tubaro fra il 1952 e il 1957. Lo stesso autore ha affrescato il Santuario della Beata Vergine delle Grazie di Ribis, oltre a tante altre Chiese della Regione.
Il soffitto della Chiesa originaria era a capriate scoperte. Queste sono state ingabbiate negli anni successivi al sisma e poi celate dall'attuale struttura a cassettoni lignei, che attenua il senso di leggerezza e ariosità dello stile gotico.
Senza dubbio, ciò che cattura l'attenzione appena varchiamo l'ingresso della Chiesa è sicuramente il pregevole ciclo di affreschi di Renzo Tubaro. La prima ad essere realizzata nel 1952 è la scena dell'Annunciazione sull'arco trionfale. Questo affresco si è in parte perso a causa dell'abbassamento del soffitto e non si coglie interamente la bellezza della composizione, ambientata in un interno di cui non possiamo più ammirare il soffitto, dipinto in continuità con quello della struttura architettonica esistente, quasi come fosse un trompe-l'œil perfettamente inserito nell'ambiente reale.
Gli altri affreschi di Tubaro ritraggono la grande e drammatica Crocifissione sulla parete dell'abside, la Resurrezione sulla volta a cupola del presbiterio, i simboli degli evangelisti, i simboli eucaristici, virtù cardinali e misteri del Rosario sulle volte a crociera e infine le due scene dell'Adorazione dei Magi sopra l'altare laterale di destra dedicato a San Rocco e la Sacra Famiglia nella bottega di Nazareth sopra l'altare dedicato alla Madonna.
Degni di nota sono anche i due altari laterali stessi, trasferiti dall'antica chiesa parrocchiale, quello della Madonna del Rosario è del 1770, mentre quello di San Giacomo e ora di San Rocco è del 1786. L'altare maggiore è invece del 1914, realizzato da Bartolomeo Rizzotti su disegno di Giuseppe Barazzutti.
Il fonte battesimale accanto alla scalinata che conduce al presbiterio è del 1593, come indica la data incisa sulla base.
La sacrestia, che originariamente era un ambiente unico sotto al presbiterio, è stata divisa in due ambienti nel 1955, durante la reggenza di don Giuseppe Scarbolo: cripta-cappella e sacrestia.
L'attuale cripta è stata ampliata nel 2011 sotto il pievanato di Mons. Giulio Gherbezza, che ha visto la demolizione della parete che la isolava dal breve corridoio di accesso alla scala che conduce alla navata.
Raccolta fonti scritte a cura di Piera Sgiarovello
Fonti:
- Francesca Noacco, La "Nuova" Chiesa dei SS. Ilario e Taziano Mm. di Rizzolo", Chiandetti Editore, 2016.
- Tarcisio Venuti, "Il Rojale", Chiandetti Editore, 1979
- Franca Merluzzi sul sito renzotubaro.it